03 Lug La vedova di Van Gogh – Camilo Sánchez
La vedova Van Gogh
di Camilo Sánchez
Se di norma è vero il detto che dietro un uomo c’è una grande donna nel caso dei fratelli Van Gogh vale ancora di più.
D’altronde, dietro i due grandi uomini dell’800, uno, il minore, Theo – antiquario d’arte – l’altro Vincent, il maggiore – il noto pittore – c’era la stessa donna: Johanna Bonger, moglie di Theo e cognata del più famoso dei Van Gogh.
La vedova Van Gogh è la donna alla quale la storia dell’arte deve, infatti, la scoperta di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi.
A descriverlo è il testo di Camilo Sánchez, edito da Marcos y Marcos, in cui si ripercorrono gli ultimi momenti della vita di Theo, straziato dal dolore per la morte di Vincent, vissuti attraverso gli occhi di una donna che con pazienza e devozione resta accanto al marito, in compagnia del piccolo Vincent suo figlio.
Dopo la morte di Vincent e, a meno di sei mesi dopo quella di suo marito Theo, Johanna si dedicò assiduamente alla lettura e pubblicazione della corrispondenza dei due fratelli, producendone un primo volume nel 1914.
L’obiettivo è duplice: quello di scoprire chi fosse veramente il padre del suo bambino e cosa lo avesse portato a lasciarsi morire dopo il suicidio del fratello. Ma il tentativo è anche quello di trovare una chiave di lettura nuova degli eventi, capace di interrompere i funesti accadimenti della dinastia dei Van Gogh: il primo morto poco dopo la nascita, il secondo, il pittore, morto suicida, e il terzo, suo figlio, che porta un nome destinato alla tragedia.
Ciò che invece scoprirà, oltre ad un legame indissolubile tra fratelli, è un ricco testamento artistico, un manifesto del colore.
“Scrivo circondata dalla vertigine dei colori. Frutteti in fiore, in camera da letto; in sala da pranzo, sopra il focolare, davanti ai miei occhi proprio adesso, i mangiatori di patate; nel piccolo soggiorno, il grandioso paesaggio
di Arles e la notte stellata che sovrasta il Rodano.
Ognuno di loro sfavilla per casa. E sembrano dipinti da persone diverse”.
Johanna scopre lo spessore intellettuale delle opere di suo cognato, poco comprese dai suoi contemporanei.
La sua strategia è quella di procedere, pazientemente, con un preciso programma lasciato in eredità da Vincent nelle lettere: esporre molto e vendere poco. Solo la vedova Van Gogh, forte, intraprendente e indipendente, ha così inteso gli innumerevoli dipinti dimenticati in un appartamento parigino che dovevano essere recuperati e valorizzati.
Il testo di Sánchez, curioso e diverso nel suo genere, non affida la storia al solo narratore esterno, ma si muove su molteplici piani: il racconto in terza persona, il diario privato di Johanna van Gogh-Bonger, le lettere di Theo e Vincent, ma anche poesie, testi, citazioni, annunci e ritagli di giornale.
Scoperto con grande piacere al Salone del Libro e dell’Editoria di Napoli
Sorry, the comment form is closed at this time.