26 Mar Le notti bianche di Fedor M. Dostoevskij
Anno di pubblicazione:1848
Pagine: 124
Recensione
Leggere “Le notti bianche” era nei miei piani quest’anno, e vi assicuro che sono felicissima di averlo fatto. La lettura è durata un po’ più lunga del previsto a causa dello studio, ma è stata una delle letture più intense e appassionanti di questo periodo.
Procediamo, però, con ordine.
“Le notti bianche” è un racconto di Fedor Dostoevskij, ambientato a San Pietroburgo. Il racconto si apre su una notte stellata della splendida città russa sul Baltico. Una notte come nessun altra al mondo, dove il protagonista si chiede se sotto un cielo di tale bellezza possano esistere persone irritate o capricciose. E da ciò inizia il mondo del sognatore, una figura affascinata da ogni persona, dalle loro vite, che vive in un mondo di illusioni, o che dovrei dire “sogna” o dorme nel mondo, che vive una vita non reale, priva di razionalità, mentre osserva le vite reali degli uomini della sua città.
La figura del sognatore è chiusa nella sua realtà irreale, nel suo sogno dove irromperà per un breve ma intenso istante la giovane e bella Nasten’ka, che “sveglierà” il giovane dalla sua vita di sognatore per alcune brevi ma intense sere passate a passeggiare per le strade solitarie ma affascinanti di San Pietroburgo.
E’ la vitalità di Nasten’ka a conquistare il giovane sognatore con la quale si aprirà per qualche notte, una vitalità che ammalia anche chi legge. E’ una lettura breve, poche pagine ma di un’intensità sublime e quasi incomparabile. Non so cosa sia stato a conquistarmi, se l’ambientazione notturna, il sognatore e i suoi dialoghi, lo stile di Dostoevskji o forse tutte queste cose messe insieme che hanno reso un piacere e un dolore la lettura di questo libro.
Immergersi nella vita del sognatore è come un tuffo in apnea, ogni dialogo va letto in un fiato, apprezzando a pieno il flusso di pensieri che ti trascina sempre più in profondità, tentando di strapparti il respiro.
Fedor Dostoevskij in questo piccolo racconto è molto attento all’ambientazione, ma più di ogni altra cosa privilegia i dialoghi e le idee. Le descrizioni non sono mai eccessivamente lunghe e noiose, e ciò che forse lo differenzia è il ruolo del lettore, che viene coinvolto nella narrazione, interpellato in prima persona, facendosi che esso si senta parte del racconto, come se fosse egli stesso il narratore e favorendo così una visione a tutto tondo dei fatti.
Di Dostoevskij è stato il mio primo tentativo, un modo per approcciarmi alla narrativa ottocentesca russa che mi ha sempre intimorito, ma l’incontro è stato esplosivo,e non vedo l’ora di leggere altro e cimentarmi in qualche opera più complessa di questo scrittore, riscoprendo l’amore per i classici di questo periodo.
Voi avete mai letto niente di Dostoevskij o di qualche grande autore russo? Se si cosa? Cosa avete amato alla follia? C’è qualche titolo che suggerite?
Fedy-Ika InWonderland
Posted at 15:02h, 27 Marzoanch'io ho adorato questo libro <3 è l'unico dell'autore che ho letto, ma da quando l'ho letto è entrato nel mio cuore *-*
Unknown
Posted at 20:41h, 31 MarzoE' da tempo che mi frulla nella testa il pensiero di leggere un libro di Dostoevskij, e credo proprio che aggiungerò questo nella mia wish list! *-*
Ottima recensione!
Pila
Posted at 12:44h, 13 AprileBellissima recensione complimenti!!! ^^
Anche a me è piaciuto tantissimo questo volumetto, ha risollevato un po' il rapporto tra me e Fedor che si è creato dopo aver letto Delitto e Castigo!
Piacere son Ilaria, una nuova follower!!Carinissimo il tuo blog! ^^
A presto